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Per il dialogo inter-religioso, per la Siria, per padre Paolo Dall’Oglio

Posted on: April 11th, 2014 by flaviadiba No Comments

Opera di Flavia Bartolo dedicata alle vittime della guerra fratricida in Siria.

Andai in Siria nel 2009, visitai la comunità Deir Mar Musa, per il dialogo inter-religioso, fondata da padre Paolo Dall’Oglio, che ebbi la fortuna di conoscere.

Di Paolo Dall’Oglio si sono perse le tracce dal luglio del 2013 mentre si trovava in Siria, rientrato clandestinamente, dopo essere stato espulso, per continuare la sua opera di pace e mediazione. Per comprendere le sue intenzioni si legga l’ultimo libro, pubblicato dopo la sua sparizione, dal titolo “Collera e luce”, nonché il libro “Innamorato dell’Islam, credente in Gesù”, da cui riporto una parte della regola della Confederazione monastica Al-Khalil del monastero di Deir Mar Musa al Habashi:

“Estratto dall’introduzione.

1. La peculiare vocazione del monastero di San Mosé l’Abissino (Deir Mar Musa al Habashi) e della Confederazione monastica al-Khalil (l’Amico di Dio) presenta tre priorità: - la vita contemplativa secondo la tradizione siriaca e con un impegno spirituale nell’ambito del contesto cristiano vicino-orientale e arabo-islamico; - l’ospitalità abramitica; (…)

4. La particolarità del carisma della Comunità di San Mosé l’Abissino si basa su alcuni elementi che costituiscono una forte unità simbolica per noi che siamo stati chiamati a questo genere di vita monastica, per le Chiese con le quali viviamo, le società nelle quali viviamo, la Chiesa universale per la quale viviamo. Il monastero di San Mosé l’Abissino costituisce un simbolo importante per le Chiese Orientali, le quali hanno sempre, nei monasteri del deserto, trovato le sorgenti del rinnovamento spirituale evangelico, sull’esempio del popolo di Mosé nel Sinai, sulle tracce dei Padri dei deserti egiziani e di Palestina e sulla base dell’insegnamento di Efrem e di Isacco i Siri”.

Voglio esprimere il dolore che provo per questa inutile guerra e il mio pensiero rivolto a Paolo Dall’Oglio e a tutte le vittime del conflitto, a cui il mondo intero pare indifferente.

Sono ormai milioni i profughi siriani che occupano i campi profughi in Libano o che cercano di raggiungere  paesi occidentali, una vera e propria diaspora di cui non si intravvede ancora il termine.

Sono addolorata nel vedere in fotoreportage la distruzione anche dei luoghi di culto, come la moschea degli Omayyadi a Damasco, in un vortice crescente di violenze da parte di gruppi armati non identificabili.

La mia intenzione in quest’opera è di mettere in dialogo Islam e Cristianesimo senza contrapposizioni, come padre Dall’Oglio ha fatto nell’intera sua vita e come, mi auspico, possa continuare a fare nella volontà di pace e amore: l’invocazione Allah u Akbar è contornata da poesie tratte da “I trentatré nomi di Dio” di Marguerite Yourcenar. La calligrafia è in stile beneventano, sec. VIII-XII, utilizzata soprattutto dai monaci amanuensi dell’abbazia di Montecassino.

Flavia Di Bartolo