The Finger and the Moon Blog

Archive for the ‘Dialogue Contributions’ Category

Israeliani e Palestinesi, 3 negoziati

Posted on: August 14th, 2018 by Liuba No Comments
Mi sembra interessante condividere qui l’articolo di Janiki Cingoli sui negoziati di Pace fra Palestinesi e Israeliani, pubblicato sull’ Huffington Post  il 10 agosto 2018:
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” Dopo gli ultimi scontri armati, fatti oramai quasi quotidiani, tra Hamas e l’esercito israeliano, con il lancio di oltre 180 razzi, oltre ai consueti aquiloni e palloni incendiari verso Israele, e 150 operazioni mirate dell’aviazione israeliana, una precaria tregua sembra nuovamente essere entrata in vigore a mezzanotte, grazie alla mediazione egiziana.

Nel frattempo, al Cairo si intrecciano tre negoziati paralleli.

I tentativi in corso sono così importanti che il Premier israeliano Netanyahu ha annullato una visita in Colombia da tempo programmata, convocando domenica scorsa il Consiglio di Sicurezza del Governo in un bunker sotterraneo a Tel Aviv, per garantire la massima segretezza alla discussione; mentre quattro alti dirigenti di Hamas dell’esterno, guidati dal capo militare di Hamas in Cigiordania, Saleh al-Arouri, arrivavano a Gaza via Egitto, con garanzia di incolumità fornita dai servizi segreti israeliani.

Due di questi negoziati sono condotti in parallelo dai servizi di sicurezza egiziani, il primo rivolto a ottenere il ripristino della tregua tra israeliani e palestinesi, interrotta il 30 di marzo con l’inizio delle “Manifestazioni per il Ritorno” del venerdì, indette da Hamas al confine con Israele, e duramente represse dalle forze armate israeliane.

La proposta egiziana prevede l’impegno di Hamas a interrompere le marce del venerdì e il lancio di aquiloni e palloni incendiari sulle zone di confine israeliane, che hanno provocato numerosi incendi ai boschi e alle piantagioni, oltre che i lanci di razzi e i tentativi di infiltrazione in Israele.

Di ritorno, verrebbe garantita la riapertura più prolungata del valico di Erez con Israele, l’allargamento dell’area di mare consentita ai pescatori della Striscia, ristretta dopo l’esplodere dei primi incidenti a fine marzo, una riapertura stabile del valico di Rafah con l’Egitto, la fine delle incursioni israeliane su Gaza.

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Rumi e il luogo di incontro

Posted on: January 24th, 2018 by Liuba No Comments

“Ci sono mille modi di inginocchiarsi e di baciare la terra. Di la’ dalle idee, di la‘ da ciò che è giusto e ingiusto, c ‘è un luogo. Incontriamoci la’.”

Gialal al-Din Rumi ( poeta sufi del XIII sec.)

Una frase bellissima che sintetizza tutto il progetto di questo blog, l’incontro di ogni strada nella profondità di ciò che è unico e comune. E ancor più interessante per noi è che è scritto da un poeta Sufi molti secoli fa.

Devo questa frase al bel libro di Tiziano Terzani ‘ Un’altro giro di giostra’ che sto leggendo in questi giorni. Grazie Tiziano. Per tutto.

 

 

 

 

La meditazione e Om Shanti

Posted on: July 13th, 2015 by Liuba 1 Comment

Oggi mi sono chiesta precisamente cosa voglia dire ‘Om Shanti’, frase che sento spesso pronunciare dopo sessioni di yoga o di meditazione varie.

Mi sembra interessante riportare qui alcune informazioni che ho trovato, e approfittarne per fare una riflessione sulla meditazione e sulle sue tecniche.

Ciò che comunque mi balza all’occhio in maniera evidente è come tutte le vie spirituali e le religioni abbiano il proprio metodo di meditazione/preghiera a come in fondo tutte le pratiche ricerchino la stessa cosa: la comunione con l’Assoluto, la pace interiore, la liberazione dal dolore. A ciascuno, direi, spetta di trovare la via di meditazione o di preghiera più consona, sia per inclinazione personale che per interazione culturale (intendo che la scelta è dettata sia dal proprio modo di essere che dal contesto sociale in cui siamo immersi), ed è per questo che questo blog perlustra molte strade e molti sentieri, per farne emergere la profonda affinità, per crescere nel rispetto di tutte le vie, e per aiutarci a trovare la nostra via.

Om Shanti è un mantra di origine sanscrita. “Om” è la vibrazione sonora del Divino, la frequenza di base che diede origine e alimenta ogni cosa in questo universo. “Shanti” richiama il concetto di “pace”.

Meditazione di Om Shanti (testo tratto dal blog http://spiritualitaquotidiana.blogspot.it/2010/01/25-meditazione-con-om-shanti.html

La meditazione sull’Om Shanti è molto diffusa e raccomandata da numerosi maestri e insegnanti. Sappiate che ogni volta che la effettuate vi mettete in silenzioso collegamento con frequenze spirituali di luce e amore, vi collegate con altre anime e stimolate la crescita della vostra. La si può praticare anche occasionalmente in momenti di sconforto, tristezza e quando si ha bisogno di ricevere aiuto.
Un mantra è un simbolo sonoro che agisce sui corpi sottili, non dovete crederlo ma semplicemente sperimentarlo, concedendovi tempo e disciplina. Permettete a voi stessi di accoglierne gli effetti… e ricordate che solo le modificazioni che accadono al nostro interno possono veramente cambiare la nostra realtà.

Om Shanti porta luce e pace nel cuore di chi pronuncia questo mantra.

 Dopo aver assunto una posizione comoda, con la schiena eretta e gli occhi chiusi, respirate per qualche minuto per prendere contatto con il momento presente, e concentrarvi. Poi cominciate a intonare dentro di voi (quindi mentalmente) “Om Shanti”, cercando di farlo risuonare all’altezza del centro del petto. Il ritmo che si viene a creare deve essere spontaneo, delicato.

Si immagini un “gong” che ci dà il tempo e ad ogni colpo si pronunci mentalmente Om Shanti…. quindi ancora Om Shanti… e così via. Seguire il fluire del respiro non è obbligatorio, anzi bisognerebbe cercare di lasciare il ritmo del mantra più libero possibile, tuttavia può essere di aiuto soprattutto all’inizio della pratica, per radicarla in noi.

Questa pratica si può fare inizialmente per 5-10 minuti al giorno, e in seguito fino ad un massimo di 20 minuti. Non la si esegua per nessun motivo per un tempo superiore. La mente va mantenuta vigile e presente; se subentrano pensieri che disturbano o creano distrazione, semplicemente riportare l’attenzione a quello che si sta facendo, senza lasciarsi scoraggiare dal numero delle interruzioni. In questo modo ci si allena a governare il nostro campo mentale ed emotivo… per scoprire infine che noi non siamo né i nostri pensieri né le nostre emozioni… ma siamo molto di più.

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In questo sito buddhista ho trovato una buona descrizione di tecniche di meditazione  http://santacittarama.altervista.org/meditazione.htm. che vi invito a consultare. Qui di seguito ho estrapolato alcune frasi, sulla meditazione come ‘cura’ per l’insoddisfazione, che mi sembra interessante evidenziare, eccole qui:

Esplorando le vostre intenzioni e i vostri atteggiamenti nella quiete della meditazione, potete investigare il rapporto tra desiderio e insoddisfazione. Vedete le cause della scontentezza: volere ciò che non avete; respingere ciò che non vi piace; non essere in grado di conservare ciò che volete. Questo è particolarmente oppressivo quando siete voi stessi l’oggetto della scontentezza e del desiderio. Non è facile per nessuno essere in pace con la propria personale debolezza, specialmente quando nella società viene tanto enfatizzato lo stare bene, il farsi avanti e ottenere il meglio. Di fatto aspettative di questo tipo rendono difficile accettarci per quelli che siamo.

Tuttavia, con la pratica della Meditazione scoprite uno spazio che vi consente di prendere una certa distanza da ciò che pensate di essere, da ciò che pensate di avere. Contemplando queste percezioni diviene più chiaro che non possedete nessuna cosa in quanto ‘me’ o ‘mio’; ci sono semplicemente esperienze, che vanno e vengono nella mente. Così se, per esempio, esplorate un’abitudine che vi irrita anziché deprimervi a causa sua, non la rinforzate ed essa se ne va. Può ripresentarsi, ma questa volta è più debole e voi sapete cosa fare. Coltivando una quieta attenzione i contenuti mentali perdono forza e può accadere che svaniscano, lasciando la mente chiara e fresca. E’ così che la visione profonda procede sul suo cammino.

 

SOAS Interfaith Music Festival

Posted on: July 5th, 2014 by Liuba 1 Comment

For the third year in a row, SOAS celebrated its Interfaith Music Festival on 24 February 2014,bringing world music and dance from groups with Buddhist, Christian, Hindu, Jewish, Muslim backgrounds to London.

The Third Interfaith Music festival took place on Monday 24 February from 11am to 9pm in the Brunei Building at SOAS, performances range from Fertile Crescent, a multi-ethnic group of SOAS students performing Middle Eastern music from local traditions such as Sufi, Ottoman, Iraqi and Azeri; Pearls of Islam, two Caribbean Muslim sisters who will perform Sufi-inspired music;  the London Lucumi Choir, representing the syncretic Afro-Cuban religions of Santeria, Arara, Palo and Espiritismo, singing in languages from Spanish to Yoruba as well as solo artists such as Justin Senryu Williams, who will play the Shakuhachi (Japanese flute).

The festival also had talks on ‘Dialogue and Peace through Music’ featuring Dr Toni Baum,  focusing on Israel and Palestine; June Boyce-Tillman, who runs an annual musical interfaith event, discussing ‘Space for Peace’ at Winchester Cathedral and Ed Emery on cross-cultural musical dialogue through his project ‘Ceilidh Beyond Borders’.

The official festival Youtube channel: https://www.youtube.com/user/SOASIFMF

 

Festival Internazionale di Letteratura Religiosa

Posted on: June 21st, 2014 by Liuba No Comments

SUBLIMAR, il Primo Festival Internazionale di Letteratura religiosa si è svolto a Milano, dal 20 al 23 giugno 2014, nelle sale e nei chiostri della Società Umanitaria. L’avvenimento è degno di nota poichè si prefigge di dare spazio simultaneo a case editrici di provenienze religiosa diverse, accomunate da tematiche spirituali.

Il Festival della Letteratura di Tutte le Religioni è organizzato dalla F.F.M. Onlus che si presenta come una “associazione di persone che dedicano, oggi come ieri, ampi stralci della vita al dialogo interreligioso. Al suo interno giornalisti, studiosi, religiosi, persone di cultura e di spettacolo o semplici uomini di buona volontà. Esperienza di tutti è constatare le distanze tuttora esistenti tra le diverse Confessioni unite alla consapevolezza che la mancanza di dialogo è la principale causa della diffidenza reciproca.”

Sono andata a visitarla. La data scelta non era delle più felici ( a milano nei week end estivi rimangono poche persone…e anch’io era un caso che ero lì…vabbè, io giro di qui e di là non solo d’estate…) per cui il pubblico non era dei più numerosi, ma la qualità e la varietà delle proposte era molto interessante e l’aria che si respirava era cordiale e rilassata. Mille auguri di ottimo sviluppo a questo festival!

 

 

Per il dialogo inter-religioso, per la Siria, per padre Paolo Dall’Oglio

Posted on: April 11th, 2014 by flaviadiba No Comments

Opera di Flavia Bartolo dedicata alle vittime della guerra fratricida in Siria.

Andai in Siria nel 2009, visitai la comunità Deir Mar Musa, per il dialogo inter-religioso, fondata da padre Paolo Dall’Oglio, che ebbi la fortuna di conoscere.

Di Paolo Dall’Oglio si sono perse le tracce dal luglio del 2013 mentre si trovava in Siria, rientrato clandestinamente, dopo essere stato espulso, per continuare la sua opera di pace e mediazione. Per comprendere le sue intenzioni si legga l’ultimo libro, pubblicato dopo la sua sparizione, dal titolo “Collera e luce”, nonché il libro “Innamorato dell’Islam, credente in Gesù”, da cui riporto una parte della regola della Confederazione monastica Al-Khalil del monastero di Deir Mar Musa al Habashi:

“Estratto dall’introduzione.

1. La peculiare vocazione del monastero di San Mosé l’Abissino (Deir Mar Musa al Habashi) e della Confederazione monastica al-Khalil (l’Amico di Dio) presenta tre priorità: - la vita contemplativa secondo la tradizione siriaca e con un impegno spirituale nell’ambito del contesto cristiano vicino-orientale e arabo-islamico; - l’ospitalità abramitica; (…)

4. La particolarità del carisma della Comunità di San Mosé l’Abissino si basa su alcuni elementi che costituiscono una forte unità simbolica per noi che siamo stati chiamati a questo genere di vita monastica, per le Chiese con le quali viviamo, le società nelle quali viviamo, la Chiesa universale per la quale viviamo. Il monastero di San Mosé l’Abissino costituisce un simbolo importante per le Chiese Orientali, le quali hanno sempre, nei monasteri del deserto, trovato le sorgenti del rinnovamento spirituale evangelico, sull’esempio del popolo di Mosé nel Sinai, sulle tracce dei Padri dei deserti egiziani e di Palestina e sulla base dell’insegnamento di Efrem e di Isacco i Siri”.

Voglio esprimere il dolore che provo per questa inutile guerra e il mio pensiero rivolto a Paolo Dall’Oglio e a tutte le vittime del conflitto, a cui il mondo intero pare indifferente.

Sono ormai milioni i profughi siriani che occupano i campi profughi in Libano o che cercano di raggiungere  paesi occidentali, una vera e propria diaspora di cui non si intravvede ancora il termine.

Sono addolorata nel vedere in fotoreportage la distruzione anche dei luoghi di culto, come la moschea degli Omayyadi a Damasco, in un vortice crescente di violenze da parte di gruppi armati non identificabili.

La mia intenzione in quest’opera è di mettere in dialogo Islam e Cristianesimo senza contrapposizioni, come padre Dall’Oglio ha fatto nell’intera sua vita e come, mi auspico, possa continuare a fare nella volontà di pace e amore: l’invocazione Allah u Akbar è contornata da poesie tratte da “I trentatré nomi di Dio” di Marguerite Yourcenar. La calligrafia è in stile beneventano, sec. VIII-XII, utilizzata soprattutto dai monaci amanuensi dell’abbazia di Montecassino.

Flavia Di Bartolo

 

 

Taizè meditative singing

Posted on: March 10th, 2014 by Liuba No Comments

Taizé is a monastic community located in Taizé, France, founded in the 1940s by a Swiss named Roger Louis Schütz-Marsauche, familiarly called Brother Roger. The “brothers” of Taizé have taken a vow of celibacy and are committed to a lifetime of simplicity, service, and community. There is an ecumenical emphasis at Taizé, as expressed in their official website, which says the community “wants its life to be a sign of reconciliation between divided Christians and between separated peoples.” Brother Roger was especially eager to bring Catholics and Protestants together.

Practicing the silence with icons, candles, incense and prayer stations, this very contemplative community is attracting young people from around the world.

“Short chants, repeated again and again, give it a meditative character,” the brothers explain in a brief introduction printed in the paperback songbook. “Using just a few words, [the chants] express a basic reality of faith, quickly grasped by the mind. As the words are sung over many times, this reality gradually penetrates the whole being.”

 

The Truth

Posted on: December 5th, 2013 by Liuba No Comments

How can the Truth be MY Truth? How can Religion be MY Religion? The Truth can not be MINE, MY Truth can not be the Truth (anonymous)

Come può la verità essere la MIA verità? Come può la religione essere la MIA religione? La verità non può essere MIA, la MIA verità non può essere la verità (anonimo)

 

Il nuovo Papa e le luci di Hanukkah

Posted on: March 14th, 2013 by Liuba 1 Comment

Una visita che si è già caricata di storia. È quella del nuovo Pontefice Jorge Mario Bergoglio alla sinagoga Emanuel di Buenos Aires, tenutasi nel dicembre 2012, esattamente tre mesi prima della sua elezione. L’allora arcivescovo della Capitale argentina aveva acceso il quinto lume di Hanukkah. Nel frattempo la stampa ebraica e israeliana nel mondo raccontano il legame di papa Francesco con il mondo ebraico, dalla visita di solidarietà alla Comunità di Buenos Aires all’indomani della strage del 1994, all’evento per commemorare l’anniversario della Notte dei Cristalli che ha organizzato nella Cattedrale della città lo scorso autunno.

The tragedy of religion intolerance

Posted on: December 30th, 2012 by Liuba No Comments

I read today from the newspaper that in Queens, New York, a woman is accused of Hate-Crime Murder in Subway Push.

“A 31-year-old woman was arrested on Saturday and charged with second-degree murder as a hate crime in connection with the death of a man who was pushed onto the tracks of an elevated subway station in Queens and crushed by an oncoming train.

 

The woman selected her victim because she believed him to be a Muslim or a Hindu. “The defendant is accused of committing what is every subway commuter’s nightmare: Being suddenly and senselessly pushed into the path of an oncoming train,”  She told the police: “I pushed a Muslim off the train tracks because I hate Hindus and Muslims ever since 2001 when they put down the twin towers I’ve been beating them up.” The woman conflated the Muslim and Hindu faiths in her comments to the police and in her target for attack, officials said.”
(see  all the article)
 

I can’t believe that hate and predjudice may provoke crimes like that. I believe in respect, acceptance, dialogue. That’s why, as an artist, I am working at a project like this, The Finger and the Moon, to give my little contribution at the acceptance of other beliefs and to fight againts fanaticism and violence.